venerdì 13 giugno 2014

la tua felicità

Hai pensato che prima o poi sarebbe arrivato anche per te il momento della felicità, quell'attimo in cui ti saresti sentita sollevata da tutto, da un'entità superiore, come dici tu, che proprio quel giorno e a quell'ora avrebbe deciso di farti un dono. Non perchè sei tu, non perchè la felicità l'hai cercata più o meno degli altri, ma solo perchè sei passata di lì, perchè in quel momento la fortuna finalmente ha deciso di guardare nella tua direzione.
E ora ti arrabbi, calci urli e strepiti perchè quel momento ti sembra non arrivare mai. E tutto quello che accade nel frattempo ti sembra un torto tremendo. Ti sembra negazione della felicità, non assenza di felicità. E, bada bene, non è la stessa cosa.
E allora piangi e sbatti i pugni e gridi che non è giusto e che tutti hanno diritto alla loro dose di felicità. E così facendo perdi tempo, perdi controllo, perdi risorse utili che invece devi usare per lottare.
Perchè la felicità non piove dal cielo, ed è inutile che continui a guardare in alto aspettando che ti piombi addosso.
Guardati attorno, scava, fruga, sdraiati, sporcati, rompiti le unghie, ferisciti le mani. Devi sudare, correrle dietro, inseguirla finchè non hai più fiato, finchè hai i piedi tagliati e le ossa rotte.
C'è da lavorare per essere felici, bisogna fare fatica, bisogna essere determinati a volerla, questa felicità, e a saperla tenere stretta.
Perchè quella, la vigliacca, si nasconde e si camuffa. E se per caso, dopo un certo tribolare, riesci ad agguantarla, quella codarda farà di tutto per sgusciare via.
Perchè la felicità non può essere posseduta, ma solo, se sei fortunata, catturata per un po'.

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